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UNO SKIFO DI ESSERE UMANO

Discussione inserita in 'La Piazza' da leepriest, 7 Ottobre 2010.

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  1. nap80 techBoss

    sempre la solita storia.
    nap80, 19 Novembre 2010
    #61
  2. odiaman techMod

    Sempre la solita Italia!
    odiaman, 19 Novembre 2010
    #62
  3. Andy58 techAdvanced

    Ok, ragazzi. Qui posso dire la mia in modo un pò più autorevole che in informatica. Pur non essendo io nè un avvocato nè un magistrato, per ragioni di lavoro sono "attiguo" al "mondo della giustizia" e non posso che concordare con quanto detto sul sistema forense in Italia sul quale è meglio stendere un velo pietoso! Devo però constatare che in questo caso è meglio attendere a condannare qualcuno o a stabilire il corso degli eventi perchè ancora non è stato stabilito niente. Vedo persone incredibilmente (e stranamente) abili, tutte. Abili i magistrati professionalmente ed umanamente, abile l'avvocato Galoppa (troppo per un avvocato d'ufficio) ma soprattutto abile (stranissimo) lui, Michele Misseri. C'è un'abile regia dietro la linea difensiva del Misseri che non credo punterà all'infermità ma piuttosto alla mancanza di certezza. Dobbiamo sempre aspettare a giudicare. Certo non lo vorrei come zio dei miei figli ma non è detto che sia stato lui ad uccidere e comunque non solo lui, o magari sì: non abbiamo tutti gli elementi che hanno invece gli inquirenti. Aspettiamo, credo che non abbiamo visto tutto!!
    Andy58, 19 Novembre 2010
    #63
    A odiaman piace questo elemento.
  4. nap80 techBoss

    non è questo il problema,io credo che quando si è in aula e si dicono tante bugie che poi vengono ritrattate all'infinito,ci dovrebbe essere un aumento della pena,perché fare così non è altro che mettere i bastoni tra le ruote agli investigatori.
    nap80, 20 Novembre 2010
    #64
  5. Andy58 techAdvanced

    Non vorrei essere frainteso. Lui si dovrebbe metterlo dentro e buttare via la chiave, per le molestie alla ragazzina, per il modo di come sta cercando di farsi beffe della giustizia, perchè è ributtante il tipo di rapporto che questo essere aveva come marito, padre, zio. Io sono contrario alla pena di morte ma a volte (e questa è una di quelle) le mie convinzioni sono messe a dura prova. Volevo solo porre l'accento sul fatto di non fermarsi alla prima evidenza dei fatti, magari confezionati per noi da qualcuno, rischiando di non fare piena luce sulla verità. Se questo essere schifoso che indubbiamente merita di finire i suoi giorni in galera, coprisse qualcuno? Magari il vero assassino, se lui fosse solo un complice e tutto questo volgare balletto di confessioni e ritrattazioni fosse un'abile regia di qualcuno? E ancora se quest'uomo fosse un marito e un padre psicologicamente labile e succube delle donne di famiglia? Ciò non l'assolverebbe certo ma ci obbligherebbe a rivedere le nostre convinzioni. Ricordiamoci che c'è stato un precedente ( mi riferisco al caso Bebawi ) nel quale è stato ucciso un uomo e certamente fu ucciso dall'amante o dal marito di lei i quali si accusavano a vicenda; uno solo poteva essere l'assassino, così nel dubbio sono stati assolti tutt'e due che in attesa dell'appello sono fuggiti e l'assassino è impunito. Quindi mettere i bastoni tra le ruote agli investigatori potrebbe essere una strategia che, tra l'altro, non mi pare farina del sacco dello spregevole individuo che, forse, è abilmente diretto da altri fin dall'inizio.

    Per chi interessa il caso a cui mi riferisco nel post precedente è lo storico caso Bebawi. E' il 18 gennaio 1964. Siamo nella Roma della Dolce Vita. Faruk Churbagi, imprenditore 27enne, è l'amante di Claire Ghobrial, moglie di Yussef Bebawi, uomo d'affari egiziano. I tre sono a casa di Churbagi, nei pressi di via Veneto. Il giovane viene ucciso con alcuni colpi di pistola e poi sfregiato con il vetriolo. i due coniugi partono per Napoli e quindi per Atene, dove vengono arrestati ed estradati in Italia. Di fronte al giudice si accusano a vicenda dell'omicidio.
    I duelli verbali più interessanti sono quelli tra Giuliano Vassalli (in seguito ministro e poi presidente della Corte Costituzionale) e Giovanni Leone (futuro presidente della Repubblica). Leone sostiene un teorema divenuto celebre: è impossibile condannare senza prove certe due imputati che si accusano reciprocamente dello stesso reato. Il primo processo del 1965 si conclude infatti con l'assoluzione di entrambi per insufficienza di prove. Nel 1967 la Corte d'Appello li condanna entrambi a 22 anni di carcere. Ma i due sono ormai latitanti. La sentenza sarà poi confermata in Cassazione.
    Andy58, 20 Novembre 2010
    #65
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  6. Andy58 techAdvanced

    Andy58 said: ↑
    Ok, ragazzi. Qui posso dire la mia in modo un pò più autorevole che in informatica. Pur non essendo io nè un avvocato nè un magistrato, per ragioni di lavoro sono "attiguo" al "mondo della giustizia" e non posso che concordare con quanto detto sul sistema forense in Italia sul quale è meglio stendere un velo pietoso! Devo però constatare che in questo caso è meglio attendere a condannare qualcuno o a stabilire il corso degli eventi perchè ancora non è stato stabilito niente. Vedo persone incredibilmente (e stranamente) abili, tutte. Abili i magistrati professionalmente ed umanamente, abile l'avvocato Galoppa (troppo per un avvocato d'ufficio) ma soprattutto abile (stranissimo) lui, Michele Misseri. C'è un'abile regia dietro la linea difensiva del Misseri che non credo punterà all'infermità ma piuttosto alla mancanza di certezza. Dobbiamo sempre aspettare a giudicare. Certo non lo vorrei come zio dei miei figli ma non è detto che sia stato lui ad uccidere e comunque non solo lui, o magari sì: non abbiamo tutti gli elementi che hanno invece gli inquirenti. Aspettiamo, credo che non abbiamo visto tutto!!
    Scusate l'autocitazione ma in tempi "non sospetti" quando ancora c'era un unico indagato scrivevo quanto citato; alla luce delle novità sono andato a rileggermi tutta la discussione e... che ne dite?
    Andy58, 3 Giugno 2011
    #66
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